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Le commozioni cerebrali si verificano in seguito a incidenti stradali, sportivi e cadute. Il rischio è particolarmente elevato negli sport di contatto e negli sport ad alta velocità. L’esercizio fisico sembra avere un’influenza positiva sul recupero.
Di cosa si tratta?
La commozione cerebrale è una lesione cerebrale traumatica lieve. Una forza esercitata direttamente sulla testa o nell’area della nuca fa sì che il cervello urti con la parete cranica dall’interno. Questo può portare a sintomi come vertigini, nausea, cefalea, vomito e vuoti di memoria. Di solito si verificano fino a 48 ore dopo la lesione. Nella maggior parte dei casi, il cervello si riprende entro 2-4 settimane.
Tuttavia, il recupero completo può talvolta essere più duro. Si parla allora di sindrome post-commotiva. Post cosa?! Parola complessa. E sintomi non da poco: disturbi della concentrazione e del sonno, affaticamento e vertigini per un periodo prolungato.
Che cosa bisogna fare?
Nei primi giorni dopo l’incidente: ridurre al minimo il movimento e gli stimoli. Le attività non dovrebbero acuire i sintomi. Dopo la fase di riposo è importante riprendere le attività fisiche e cognitive leggere, perché il movimento rilascia sostanze che favoriscono i processi rigenerativi del sistema nervoso centrale.
Tuttavia, farlo nella giusta misura è fondamentale. Anche in questo caso i sintomi non devono mai manifestarsi o intensificarsi durante o dopo un’attività. All’inizio si raccomanda di evitare i movimenti veloci con un grande dispendio di forza. Anche gli ampi movimenti della testa possono causare sintomi e devono essere aumentati di intensità con cautela.
Lo sapevi?
«Gli studi suggeriscono che una riabilitazione attiva anziché passiva dopo una commozione cerebrale può favorire il processo di recupero e ridurre gli effetti a lungo termine.»
- Michael Skibba, Jessica Reinhard, Ingo Helmich
Preferibilmente presto. Questo perché gli esercizi sensomotori, come quelli eseguiti con le macchine Sensopro, riducono le vertigini, il dolore alla cervicale e il mal di testa, nonché i sintomi a lungo termine. Inoltre, puoi dosare facilmente l’allenamento su Luna. Così puoi usare presto i nastri.
Il programma di allenamento deve sempre essere definito in consultazione con il medico curante. Se i sintomi si intensificano o si ripresentano, significa che l’organismo è sovraccarico. L’allenamento deve essere adeguato e semplificato.
È importante parlare con l’allenatore o l’allenatrice per trovare l’allenamento giusto.
I nostri consigli sono:
Fase iniziale: variazioni di posizione di difficoltà crescente senza movimenti molleggianti.
Successivamente: movimenti delle braccia, cambio di direzione dello sguardo, chiusura degli occhi.
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