Comunemente detta "l'acqua nelle gambe", il termine tecnico utilizzato in medicina è linfedema. Si tratta di rigonfiamenti delle braccia o delle gambe. L'edema provocato dalla leggera pressione dei calzini sul malleolo dopo essere stati seduti a lungo non crea troppi problemi e sparisce non appena ci muoviamo.
Gli edemi più grandi sono invece patologici. Sono sintomatici di altre malattie o compaiono senza una causa nota. La forma peggiore è l'elefantiasi, l'ingrossamento abnorme di una parte del corpo.
Di cosa si tratta?
L'edema da stasi o edema venoso è un gonfiore che può persistere o verificarsi ripetutamente. Si tratta di un accumulo di liquidi (linfa) nei tessuti. La linfa è l'acqua che purifica il nostro corpo. I vasi linfatici hanno poco potere sulla propria funzionalità e vengono svuotati dall'attività dei muscoli e delle vene.
Che cosa bisogna fare?
L'acqua fluisce dal basso verso l'alto, quindi sollevare gli arti interessati aiuta. Sdraiati e solleva le gambe o le braccia, in questo modo si evita la rottura dei vasi linfatici.
Le calze compressive possono aiutare se prescritte e adattate.
Evita l'abbigliamento attillato.
Il movimento può aiutare molto a ridurre il gonfiore perché attiva la pompa muscolare: i movimenti regolari fanno bene. Contrarre, rilassare, contrarre, rilassare. Passeggiare, camminare velocemente, fare aquagym.
Lymphatic pumping (Scallan et al., 2016)
«Nel normale trasporto linfatico, la funzione della pompa linfatica è particolarmente importante per gli arti.»
L'allenamento su Luna attiva la pompa muscolare grazie ai movimenti molleggiati. L'aumento della pressione del sangue consente di migliorare il riflusso. È consigliato evitare allenamenti troppo intensi (che fanno accaldare). L'allenamento viene svolto con calze compressive.
Nel caso di problemi di linfedema, la riabilitazione deve essere seguita da un fisioterapista. In quanto esperto, saprà indicarti in modo specifico qual è l'allenamento adatto.
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